mercoledì 19 giugno 2013

Canone inverso ovvero della musica e della ragione
di Sandro Bertagna

Ho avuto qualche esitazione, dovuta al particolare clima politico spezzino di questi giorni, a scrivere una nota sulla complessa vicenda  dell'istituzione del liceo musicale. Ma le sollecitazioni, sempre più insistenti,  ad ottenere una qualche riflessione e qualche necessario chiarimento sull'argomento, da parte di alcuni amici mi inducono ad accantonare la prudenza. Loro sanno che negli ultimi anni ho prestato un pò di attenzione a questi temi; qundi il sommarsi di un personale   interesse culturale  e i diversi amichevoli inviti a trattare l'argomento mi ha fatto accantonare le pur comprensibili cautele.
Ad evitare equivoci io non contrasto la prospettiva di completare l'ordinamento scolastico in campo musicale. So bene infatti che nei territori dotati di un Conservatorio è normalmente presente anche un Liceo musicale ad esso propedeutico. Si comprenderà quindi che le mie riserve non nascono dall'antitesi musicale sì – musicale no. Io sono a favore dell'istituzione di questo segmento mancante nell'ordinamento scolastico ad indirizzo musicale.

I dubbi, per non dire le contrarietà, nascono sul come avviare il liceo musicale e a che prezzo e con quale  ricaduta sulla diffusione della cultura musicale nella nostra provincia. E' possibile che tutte le incomprensioni che gravano sulla vicenda nascano da equivoci e da carenze di dialogo.
Si converrà comunque che il modo con cui è stata presentata e prospettata tale novità non ha certo dissipato dubbi e preoccupazioni, anzi ha finito per infittirle.
Ho ricevuto qualche mail  e qualche nota da parte di amici che seguono con attenzione il problema. Non sempre le posizioni sono del tutto coincidenti , ma un tratto comune  di fondo l'hanno. E con esso sono d'accordo.
Il rischio che anch'io condivido e vedo è che l'istituzione del liceo musicale vada a prosciugare quel tanto di offerta didattica musicale di cui è dotata la città. Questo è il punto. Ed è la sostanza della critica che su questo argomento si sta diffondendo.
 Riporto le testimonianze che mi sono giunte in questi giorni. Una mia amica di sempre mi scrive:"Caro Sandro, si stanno tutti attivando!! Senza cognizione di causa..Bisogna pur far qualcosa per impedire che s'impoverisca l'offerta didattica delle scuole medie ad indirizzo musicale! Sono dieci scuole... che forniscono un'ottima formazione musicale. Si tratta di diverse centinaia di ragazzi e di molti docenti. Ben venga il liceo musicale ma senza le cosiddette "razionalizzazioni" che altro non sono che pesanti "tagli". "
Un altro amico mi scrive trasmettendomi una nota più estesa che fa perno sullo stesso punto e di cui trascrivo alcuni passi centrali: "Siamo sicuri di fare il bene della cultura musicale restringendola alla  sola ventina di alunni di una prima liceo musicale o sarebbe molto meglio pensare a progetti musicali di più vasto respiro, che coinvolgano un'utenza ben più vasta e proveniente quindi da più scuole superiori spezzine?....E siamo sicuri che in tempi di vacche magre come i nostri l'istituzione di un liceo musicale sia indolore per il resto della scuola spezzina, visto che per attivare questo nuovo liceo, dovrebbero essere fortemente sguarniti gli organici di musica nella scuola media di ogni ordine ed indirizzo, ottenendo quindi un risultato contradditorio: da un lato si afferma di voler rafforzare la cultura musicale perchè si apre un indirizzo dedicato ad essa e dall'altro si impoverisce il servizio concretamente esistente per chi fa già musica."
Si getterebbero così sul lastrico della disoccupazione alcune decine di insegnanti precari di musica oggi occupati nella scuola? Occorre riflettere anche su questo aspetto non proprio marginale se si vuole evitare che vengano a suonare il Requiem di Mozart, dedicato alla musica, sotto le finestre dei Palazzi istituzionali.
Del resto il rischio che si possa andare in questa direzione lo fa intendere lo stesso Commissario Fiasella che prende per buona la tesi davvero singolare secondo la quale " ci sono troppi docenti di musica alle medie". Io penso invece che sia vero il contrario e non sono il solo a pensarla così avendo letto un documento assai  critico sulle modalità con cui si è congegnata l'ipotesi del musicale e sull' assenza di una reale partecipazione, neppure avviata tra gli addetti ai lavori. Mi riferisco al documento firmato da quindici presidi o dirigenti scolastici che da più di un mese hanno preso posizione con una nota assi critica non contro l'istituzione di un liceo musicale ma contro il rischio di un ulteriore impoverimento dell'offerta  strutturale, didattica e culturale nelle medie superiori e primarie.
E così la pensano soprattutto alcuni tra i più grandi interpreti della musica a livello mondiale. Se la memoria non tradisce, quasi un anno fa furono ospitati in contemporanea al programma televisivo di Fazio – in una serata indimenticabile- due tra i più grandi Maestri: Claudio Abbado e Daniel Barenboin che assieme constatavano come nel Paese del Bel Canto e dal passato musicale secondo a nessuno (ci sarà pure una ragione se la lingua della musica e sugli spartiti è storicamente l'italiano) sia assolutamente da tempo sottovalutata, per non dire trascurata, la diffusione della cultura musicale e del suo esercizio di massa. Non solo loro: basta leggere il bel libro del Maestro  Zubin Mehta "La partitura della mia vita" ed in particolare il capitolo "Portare la musica alla gente" per capire quale politica scolastica e musicale occorra perseguire, pur nei limiti e nelle ristrettezze  di tempi "di vacche magre" e di altre più drammatiche priorità.
A detta di alcuni pare comunque sia possibile ottenere l'insperato regalo del Ministero a favore della istituzione del Liceo musicale. Bene. Si faccia però chiarezza , senza fumisterie, ambiguità e giri di parole, che tale gradita eventualità non scalfirà minimamente nè i livelli occupazionali di quanti già oggi insegnano musica, nè intaccherà l'offerta didattica nelle medie nè infine quanto scuole di ogni ordine e grado , pur tra tagli e difficoltà di vario genere, hanno già prodotto. Se queste garanzie saranno seriamente  e  puntualmente rese, tutti potranno apprezzare che non è una  operazione a perdere o ad impoverire quanto già c'è.


                                                                                                   Sandro Bertagna

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