lunedì 17 febbraio 2014

TRA SHINING E IL PEGGIO DELLA PRIMA REPUBBLICA
di Giorgio Pagano



Il Governo Letta non era in grado di risolvere i problemi dell’Italia. Occorreva cambiare. Sono stato un suo oppositore fin dall’inizio, nessun rimpianto. Ma sono rimasto molto colpito dal modo in cui il cambiamento è avvenuto. Una crisi di governo è stata aperta e chiusa nella Direzione di un partito, mentre il Presidente del Consiglio sfiduciato, già vicesegretario di quel partito, assisteva alla sua liquidazione politica in televisione dal suo studio di Palazzo Chigi. Di più: Renzi ha liquidato Letta senza nessuna spiegazione politica, sociale, economica, personale. Se non quella che Alberto Asor Rosa ha definito “l’energizzazione vitalistica del processo”: Renzi sarebbe cioè più “energico”, “vitale” e, come si dice oggi, “veloce”, anzi “smart”, di Letta. Si potrebbe aggiungere: più “spettacolare”. Ho guardato a Renzi, nei mesi scorsi, sperando di trovare in lui quella libertà capace di scardinare le liturgie della vecchia nomenclatura.

martedì 14 gennaio 2014

QUANTO COSTA LA CULTURA ALLA SPEZIA
di Alberto Scaramuccia



La cultura alla Spezia è frequente motivo di discussione.
Ad esempio, ieri 13 gennaio un'occasione per dirne l'ha fornita un'interrogazione del consigliere Guerri lamentando che all'ex consulente del Teatro Civico è stato corrisposto un emolumento eccessivo per i più o meno 3 mesi in cui è rimasto in carica: 12249,35 € contro i 15150 previsti quale indennità globale, oltre l'81%. Per di più, rincara Guerri, la delibera è stata assunta il 16 dicembre dall'Istituzione per i Servizi Culturali presieduta proprio dall'ex consulente, subito nominato dal Sindaco a tale carica non appena dimissionato dal precedente incarico dal Tar: vicenda troppo nota per ripeterla qua.

mercoledì 18 dicembre 2013

Il ciclone Renzi e il fallimento di una classe dirigente
di Giorgio Pagano



Emanuele Macaluso, nel suo libro dedicato a Togliatti “Comunisti e riformisti”, ricorda giustamente i meriti del “comunismo riformista”, che ha svolto una grande opera nel consolidamento democratico dell’Italia. Altrettanto giustamente Macaluso spiega la crisi del Pci con la sua incapacità di tirare tutte le conseguenze della scelta riformista e della “democrazia come valore universale”, rompendo radicalmente con l’Urss e collocando il partito nell’alveo del socialismo europeo. L’intima debolezza del “comunismo riformista” risiedeva infatti nel prevedere un percorso democratico in Italia e nel legittimare nel contempo il regime autoritario sovietico come frutto di una rivoluzione che aveva abolito la divisione di classe.

giovedì 12 dicembre 2013

Più democrazia
di Luca Pagano



Un assetto di potere, quello della cosiddetta seconda Repubblica, si sta sgretolando e nessun sistema crolla senza contraccolpi dannosi. I mali atavici dell’Italia riemergono con forza, l’ignavia della politica - quando non è zelante colpevolezza - fornisce i giusti alibi. Torna l’evocazione del popolo, che scende in piazza senza rivendicazioni precise né capacità di dialogo e proposta, indistinto e “buono”, contrapponendosi ai “cattivi” della casta al potere. Peccato che il popolo e la casta si rincorrano in quanto a vizi e corruzioni, in un perfetto gioco di specchi. Torna il parlare alla pancia, al ventre molle del paese, pronto ad inseguire il leader autoritario e decisionista di turno. Tornano le minacce della mafia, la volontà di destabilizzare e cercare referenti in pezzi dello Stato. Ma tornano anche, e soprattutto, gli spettri della povertà, della rassegnazione, della paura.

lunedì 9 dicembre 2013

Primarie PD; un primo breve commento a caldo
di Sandro Bertagna


Forse occorrerà qualche giorno in più per una riflessione sui risultati del Congresso PD attuato con le primarie.
Ma già oggi i numeri parlano chiaro. Esito previsto da tempo,  con numeri che non mi stupiscono ma che speravo un pò diversi.
Io ho votato Cuperlo e lo rifarei oggi senza esitazione pensando al futuro degli italiani. Ma la prima cosa che in politica occorre fare è intendere bene il messaggio politico che esce dall'elettorato del PD. Contradditorio ed epidermico fin che si vuole, ma quel 68% dei voti a sostegno di Renzi esprimono a loro modo una volontà di cambiamento e persino una ribellione al PD che abbiamo conosciuto in questi ultimi anni.
Matteo Renzi ha proposto un'alternativa all'esistente che c'era; Gianni Cuperlo un'altra, più profonda e di segno diverso.

lunedì 18 novembre 2013

BIOETICA E FEDE: PREVALGA IL DIALOGO PER IL BENE COMUNE
Marcello Delfino



Forse può essere utile qualche accenno al significato del termine “bioetica” per capire di cosa parliamo in concreto ed avere così un quadro di riferimento più chiaro.
Bioetica, nel senso più vicino a quello cui ci riferiamo oggi, è stato adoperato per la prima volta dall'oncologo statunitense Van Rensselaer Potter, che lo utilizzò nel 1970 in un articolo pubblicato sulla rivista dell'Università del Wisconsin "Perspectives in Biology and Medicine" con il titolo «Bioetica: la scienza della sopravvivenza».

martedì 29 ottobre 2013

Renzi, Burlando e il dibattito che non c'è
di Giorgio Pagano




Nelle scorse settimane le questioni riguardanti l’indulto e l’amnistia sono state al centro del dibattito politico. A seguito dell’invito alle Camere da parte del presidente Napolitano di valutare queste ipotesi come mezzi per far fronte alla tragedia dell’invivibilità delle carceri, Matteo Renzi si è subito smarcato. Secondo il sondaggio di Ixè per Agorà-Rai3, le affermazioni di Renzi sono state condivise dal 69% degli italiani, mentre un 25% si è ritrovato nelle posizioni del Capo dello Stato. Questo esempio spiega bene le ragioni del successo del Sindaco di Firenze. Emanuele Macaluso, su Repubblica, ha commentato così: “Renzi ragiona per sondaggi, per puro calcolo utilitaristico.