Il Governo Letta non era in grado
di risolvere i problemi dell’Italia. Occorreva cambiare. Sono stato un suo
oppositore fin dall’inizio, nessun rimpianto. Ma sono rimasto molto colpito dal
modo in cui il cambiamento è avvenuto. Una crisi di governo è stata aperta e
chiusa nella Direzione di un partito, mentre il Presidente del Consiglio
sfiduciato, già vicesegretario di quel partito, assisteva alla sua liquidazione
politica in televisione dal suo studio di Palazzo Chigi. Di più: Renzi ha
liquidato Letta senza nessuna spiegazione politica, sociale, economica,
personale. Se non quella che Alberto Asor Rosa ha definito “l’energizzazione
vitalistica del processo”: Renzi sarebbe cioè più “energico”, “vitale” e, come
si dice oggi, “veloce”, anzi “smart”, di Letta. Si potrebbe aggiungere: più
“spettacolare”. Ho guardato a Renzi, nei mesi scorsi, sperando di trovare in
lui quella libertà capace di scardinare le liturgie della vecchia nomenclatura.
Il Blog di
Mastro Geppetto
Appunti di cultura politica
lunedì 17 febbraio 2014
martedì 14 gennaio 2014
QUANTO COSTA LA CULTURA ALLA SPEZIA
di Alberto Scaramuccia
La cultura alla Spezia è frequente motivo di
discussione.
Ad esempio, ieri 13 gennaio un'occasione per dirne
l'ha fornita un'interrogazione del consigliere Guerri lamentando che all'ex
consulente del Teatro Civico è stato corrisposto un emolumento eccessivo per i
più o meno 3 mesi in cui è rimasto in carica: 12249,35 € contro i 15150
previsti quale indennità globale, oltre l'81%. Per di più, rincara Guerri, la
delibera è stata assunta il 16 dicembre dall'Istituzione per i Servizi
Culturali presieduta proprio dall'ex consulente, subito nominato dal Sindaco a
tale carica non appena dimissionato dal precedente incarico dal Tar: vicenda
troppo nota per ripeterla qua.
mercoledì 18 dicembre 2013
Il ciclone Renzi e il fallimento di una classe dirigente
di Giorgio Pagano
Emanuele Macaluso, nel suo libro
dedicato a Togliatti “Comunisti e riformisti”, ricorda giustamente i meriti del
“comunismo riformista”, che ha svolto una grande opera nel consolidamento
democratico dell’Italia. Altrettanto giustamente Macaluso spiega la crisi del
Pci con la sua incapacità di tirare tutte le conseguenze della scelta
riformista e della “democrazia come valore universale”, rompendo radicalmente
con l’Urss e collocando il partito nell’alveo del socialismo europeo. L’intima
debolezza del “comunismo riformista” risiedeva infatti nel prevedere un
percorso democratico in Italia e nel legittimare nel contempo il regime
autoritario sovietico come frutto di una rivoluzione che aveva abolito la
divisione di classe.
giovedì 12 dicembre 2013
Più democrazia
di Luca Pagano
Un assetto di potere, quello
della cosiddetta seconda Repubblica, si sta sgretolando e nessun sistema
crolla senza contraccolpi dannosi. I mali atavici dell’Italia riemergono con
forza, l’ignavia della politica - quando non è zelante colpevolezza - fornisce
i giusti alibi. Torna l’evocazione del popolo, che scende in piazza senza
rivendicazioni precise né capacità di dialogo e proposta, indistinto e “buono”,
contrapponendosi ai “cattivi” della casta al potere. Peccato che il popolo e la
casta si rincorrano in quanto a vizi e corruzioni, in un perfetto gioco di
specchi. Torna il parlare alla pancia, al ventre molle del paese, pronto ad
inseguire il leader autoritario e decisionista di turno. Tornano le minacce
della mafia, la volontà di destabilizzare e cercare referenti in pezzi dello
Stato. Ma tornano anche, e soprattutto, gli spettri della povertà, della
rassegnazione, della paura.
lunedì 9 dicembre 2013
Primarie PD; un primo breve commento a caldo
di Sandro Bertagna
Forse occorrerà qualche giorno in più per una riflessione sui risultati del Congresso PD attuato con le primarie.
Ma già oggi i numeri parlano chiaro. Esito
previsto da tempo, con numeri che non mi
stupiscono ma che speravo un pò diversi.
Io ho votato Cuperlo e lo rifarei oggi senza
esitazione pensando al futuro degli italiani. Ma la prima cosa che in politica
occorre fare è intendere bene il messaggio politico che esce dall'elettorato
del PD. Contradditorio ed epidermico fin che si vuole, ma quel 68% dei voti a
sostegno di Renzi esprimono a loro modo una volontà di cambiamento e persino
una ribellione al PD che abbiamo conosciuto in questi ultimi anni.
Matteo Renzi ha proposto un'alternativa
all'esistente che c'era; Gianni Cuperlo un'altra, più profonda e di segno
diverso.
lunedì 18 novembre 2013
BIOETICA E FEDE: PREVALGA IL DIALOGO PER IL BENE COMUNE
Marcello Delfino
Forse può essere utile qualche
accenno al significato del termine “bioetica” per capire di cosa parliamo in
concreto ed avere così un quadro di riferimento più chiaro.
Bioetica, nel senso più vicino a
quello cui ci riferiamo oggi, è stato adoperato per la prima volta
dall'oncologo statunitense Van Rensselaer Potter, che lo utilizzò
nel 1970 in un articolo pubblicato sulla rivista dell'Università del
Wisconsin "Perspectives in Biology and Medicine" con il titolo
«Bioetica: la scienza della sopravvivenza».
martedì 29 ottobre 2013
Renzi, Burlando e il dibattito che non c'è
di Giorgio Pagano
Nelle scorse settimane le questioni riguardanti
l’indulto e l’amnistia sono state al centro del dibattito politico. A seguito
dell’invito alle Camere da parte del presidente Napolitano di valutare queste
ipotesi come mezzi per far fronte alla tragedia dell’invivibilità delle
carceri, Matteo Renzi si è subito smarcato. Secondo il sondaggio di Ixè per Agorà-Rai3,
le affermazioni di Renzi sono state condivise dal 69% degli italiani, mentre un
25% si è ritrovato nelle posizioni del Capo dello Stato. Questo esempio spiega
bene le ragioni del successo del Sindaco di Firenze. Emanuele Macaluso, su
Repubblica, ha commentato così: “Renzi ragiona per sondaggi, per puro calcolo
utilitaristico.
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