venerdì 28 giugno 2013

Quando la Sinistra fa come la Destra.
di Claudia Bertanza


Alle scorse elezioni amministrative, per la prima volta in vita mia, non ho votato a Sinistra, dirigendo il mio voto su una Lista Civica. L'ho fatto perché io, in questa “Sinistra” non mi riconosco più. Per anni tutti noi che votavamo gli svariati partiti di Sinistra o sedicente tale, abbiamo criticato pesantemente Silvio Berlusconi per le sue esternazioni.
Ci siamo indignati quando lui definì “coglioni” gli elettori che non votavano per lui, ce lo ricordiamo? E ci ricordiamo di quando si nascondeva dietro il “questo è un Governo eletto dal popolo”? O quando delegittimava gli oppositori?
Vergogna, scandalo e vergogna, urlavamo.
Ora nella nostra città abbiamo un sindaco che si dice di Sinistra e si barrica dietro il “mi avete votato, quindi vi deve andare bene ogni decisione”, che categorizza i dissidenti come “quattro ambientalisti” o come “solo residenti” (in riferimento alla protesta sulla Cernaia).
Abbiamo un consigliere di maggioranza, quindi di Sinistra, che dice “ho visto in piazza radical chic, ambientalisti contro la pedonalizzazione”. L'ultima volta che ho sentito “radical chic” lo disse Mariastella Gelmini in riferimento al Movimento “Se non ora quando”. La pedonalizzazione in Piazza Verdi è una storia dell'Amministrazione in quanto al limite la piazza diventerà una ZTL (un passo avanti rispetto al traffico odierno, ma pedonalizzazione è un'altra cosa), però dire che ci sono ambientalisti contro la pedonalizzazione piace molto. E allora diciamolo, così la gente che non è informata ci crede.
Abbiamo un scrittore di Sinistra che sputa veleno sui manifestanti.
Sono tutte cose che di solito dicevano “quelli di destra”. E che “quelli di Sinistra” contestavano apertamente e con rabbia. Sono cose che ci scandalizzavano, che definivamo “berlusconiane”. E ora che le cose berlusconiane le dicono i “compaagni”?
Questa Sinistra che si veste di berlusconismo, che si nasconde dietro la delegittimazione e l'insulto, che a parole si dice democratica e aperta alla partecipazione, ma poi si rifiuta di parlare coi cittadini e di rispondere alle loro domande, a me non solo non piace, ma mette anche una profonda tristezza.

                                                                                                         Claudia Bertanza

3 commenti:

  1. Si possono ancora usare sinistra e destra come categorie, cioè come elementi distintivi che in virtù della loro sola parola identificano un soggetto? Forse ancora sì in termini di ragion astratta, ma quando si scende nella pratica il discorso si complica.
    Innanzitutto, sono i tempi che inducono a questa confusione. I tanti più o meno piccoli muri tenuti su dall'ideologia-collante, sono cascati con la caduta del grande Muro che delle cose ha imposto diverse visioni. Per il nuovo angolo prospettico molti non hanno più creduto che il portare una tessera nel portafoglio, certificasse un'abilità amministrativa, cosa di cui abbiamo, purtroppo, più esempi sotto gli occhi.
    Del resto, ogni condominio, quando nomina l'amministratore, non gli chiede quale tessera ha in tasca, ma appura la sua professionalità usando altri parametri diversi che l'appartenenza partitica. Ciò pone una questione: se devo nominare un funzionario di, facciamo il caso, ACAM, lo metto del mio partito pur sapendo che è incapace, oppure designo un altro anche se è notoriamente ultra codino e reazionario? Quanto le sue convinzioni ideologiche influenzano la sua capacità professionale di, facciamo il caso, cercare gas a minor prezzo? Oppure, siccome è un destro, è un disonesto incapace, mentre i sinistri sono notoriamente persone per bene?
    Altro problema è che ideologizziamo in maniera eccessiva le elezioni amministrative. Lo fa ogni parte politica, ma questa è un'antica caratteristica (io lo stimo vizio) della sinistra italiana che, notoriamente impossibilitata a guidare il Paese per condizioni ambientali non favorevoli, ha enfatizzato il successo locale come rivalsa su quello che fu definito accordo per escluderla dal potere.
    In città la sinistra ha fatto ottime cose; quando, però, le condizioni internazionali sono mutate, nell'elezione locale si è mantenuta un'impronta anacronisticamente ideologica vista da molti cittadini come solo mantenimento di un potere che così si scollava progressivamente dalla base di cui non interpretava più le esigenze.
    Aggiungi la situazione economica. Me la cavo con un esempio.
    Una coppia di lavoratori dipendenti manda il figlio all'asilo comunale frequentato anche da immigrati. Gli Italiani denunciano i redditi nella compilazione dell'ISEE e pagano (giustamente) una bella tariffa. Gli altri non lavorano e sono soggetti a cifre irrisorie, che fra l'altro spesso evadono. Però, portano i loro bimbi all'asilo anche quando hanno la febbre perché devono lavorare, in nero.
    È una bella contraddizione da cui la sinistra, ancorata a schemi arretrati, non sa uscire perché dovrebbe mutare la sua mentalità ex novo. Invece, i costi ricadono sul lavoro dipendente che si domanda giustamente che differenza c'è con la destra di cui si sbandiera che non vuole le tasse.
    Da lì, soprattutto, nasce la crisi della sinistra che ha un'identità incapace di misurarsi con il reale e che porta Claudia a dire che non ha votato come nel passato.
    Ma l'avesse fatto, il voto sarebbe andato a sinistra? Grazie per l'ospitalità.
    Umberto Mori



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  2. Inizio dal fondo: non ho scritto di non aver votato. Ho votato. Mi hanno insegnato che si deve sempre votare. :) Ma non ho votato a sinistra.

    Per ciò che riguarda il resto... Io credo che spesso in Italia si ragioni proprio come dice Umberto. Io sono un amministratore di sinistra, quindi metto nel mio staff gente di sinistra perché a destra sono cattive persone e viceversa.

    Un amico (di destra) ha detto: "Qui a Spezia uno di destra non andrà mai a una manifestazione, anche se giusta, se ci sono i rossi e viceversa".

    Poi al Governo Pd e Pdl sono alleati.
    C'è qualcosa che non va, ma non riesco a capire dove. :D

    Claudia

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  3. Cara Claudia
    La sinistra ha imparato bene da Berlusconi.....la cosa peggiore di berlusconi.
    La faccia di bronzo.
    Il negare l'evidenza.
    Il negare sempre.
    Che è poi quello che hanno imparato anche i killer che compaiono sempre più frequentemente nelle cronache : da Cogne in poi !
    Negare sempre...sino a che il dubbio non finisce per insinuarsi anche nel più refrattario dei giudici chiamati a decidere.
    Figurarsi nella opinione pubblica....
    Con una piccola...ma non trascurabile differenza.
    Il Killer non possiede giornali, media e connivenze nelle istituzioni.
    Questa "nuova-vecchia sinistra" Si....e il gioco è fatto.
    Così si spiega l'arroganza che ne deriva.
    Tipica di chi sa che comunque andrà la passerà franca....
    Se vince bene...se perde...vince lo stesso...perchè chi deve controllare probabilmente non lo farà o lo farà....distrattamente.......
    Una brutta sinistra figlia di compromessi e inciuci con se stessa...prima che con le opposizioni....
    Una sinistra fascista....come si conviene ai poteri forti.
    Forti con i deboli ovviamente che poi sono i normali cittadini.....perchè con i potenti : ENEL, BANCHE, FIAT si trasformano in zerbini...altrimenti come potrebbero mantenere l'unica cosa che a loro interessa veramente ovvero IL POTERE !

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