Sandro Bertagna mi rivolge alcune critiche e alcune domande
nel suo articolo a commento dei miei e con toni piuttosto accesi. Mi scuso prima
di tutto per il ritardo della mia risposta, ma riapro solo ora il Blog dopo un
mese di agosto di lavoro per scadenze editoriali.
Vado dunque alle questioni in campo.
Non ho il piacere di conoscere Sandro Bertagna ma ne conosco
la storia e l’esperienza politica, per cui mi affretto subito a fugare un
sospetto che evidentemente le mie idee hanno provocato.
Io la penso esattamente
come Bertagna quando egli afferma che il suo atteggiamento nei confronti degli
insulti e delle provocazioni “cambia però quando vengono da forze o persone
dotate di spessore culturale e di orientamento progressista”. In quel caso,
egli afferma, è doveroso rispondere. Ora, il dubbio che intendo fugare riguarda
la mia acredine nei confronti del PD e gli insulti che avrei prodotto in tal
senso. Se sono stato insultante me ne scuso, perché non era mia intenzione di
esserlo. Provocatorio invece volevo esserlo davvero, perché sono molto
preoccupato di quello che sta succedendo e sono convinto che una eventuale
crisi o deriva del PD, cioè della maggiore forza della Sinistra italiana, debba
preoccupare tutto il mondo progressista. Lo dirò con estrema chiarezza: questo
governo mi preoccupa perché corre il rischio di essere il patto con il diavolo,
come le recenti vicissitudini sembrano dimostrare, e temo che tale patto possa
portare il PD ad una crisi esiziale. Capisco che forse (come molti sostengono)
non ci fossero alternative, ma è anche vero che allearsi con Berlusconi vuol
dire accettare come interlocutore il proprietario di un partito ad personam che
dimostra giorno dopo giorno una sorprendete spregiudicatezza. Ed è molto difficile per me capire chi, anche
all’interno del PD, tenta di scindere gli interessi di Berlusconi da quelli del
suo partito, perché essi tragicamente coincidono. Per questo io ritengo che con
questi alleati non si debba mettere mano alla Costituzione. Qui non è neppure
più questione di presidenzialismo sì o no.
Lo so anch’io che il PD non ha una linea unitaria su tale tema, anche se
non si può negare che ci si stia muovendo in questa direzione. E se è vero,
come sostiene Bertagna, che le riforme costituzionali le fa il Parlamento, è
altresì vero che il governo, che in parlamento ha evidentemente la
maggioranza, ha dichiarato che tali
riforme sono parte integrante del suo programma. Ebbene, secondo me non è
questo né il tempo né il modo di modificare la nostra Costituzione
(che, per inciso, è bellissima).
Bertagna parla della crisi fra cittadini e istituzioni e più
in generale nei confronti della politica, dicendo parole assolutamente
condivisibili. Temo anch’io quella crisi, che è già gravemente in atto, e temo soprattutto
che il popolo della Sinistra (quindi soprattutto il popolo del PD) possa
allontanarsi ancora di più, vista la obiettiva difficoltà che ha nell’accettare
l’alleanza con il PDL.
Quello che ho cercato di dire è che io non credo alla necessità
assoluta di questo governo e mi pare che oggi, viste le incredibili
esternazioni del PDL a riguardo delle faccende giudiziarie del suo leader,
molti di più incomincino a pensarlo anche
ai vertici del PD. Su questo so comunque di esprimere un parere di minoranza e
per questo ho usato, concludendo il mio articolo, l’immagine del “re nudo” che
solo qualcuno vede. Ho riletto il mio articolo con attenzione per capire che
cosa in quell’immagine avesse offeso Sandro Bertagna, e come avesse dedotto che
essa fosse un invito a seppellire il PD e onestamente non l’ho capito. Io non
intendevo evocare la caduta del PD, ma evocare semmai la lucidità critica di
chi, non condividendo le politiche di questo governo, e soprattutto non
condividendo la strana alleanza da cui è nato, voglia provare a restituire alla
sinistra e al PD un progetto alternativo alle strane alleanze che da Monti in
poi si sono create.
Concludendo, io sono senz’altro “avverso”, per usare un
termine di Bertagna, a questo governo, ma non sono affatto “avverso” al PD e mi
dispiace davvero di aver dato questa impressione. Ma credo che si possa
criticare il governo senza per questo voler affossare il più grande partito
della Sinistra. Al contrario io credo che il PD trarrebbe maggior forza e
concretezza dalla conclusione di questa esperienza governativa. Ma questa è
soltanto la mia opinione.
Franco Bertini
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