Commissione
Istruttoria per l’IPPC (Integrated Polution Prevention and Control)
–
Rapporto conclusivo del 16 aprile 2013-
In questi anni,
ho seguito con interesse la procedura di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA)
relativa alla centrale Enel della nostra città.
Il mio interesse
è duplice: in primo luogo come responsabile delle problematiche ambientali ed
energetiche della Segreteria Comunale del Partito Democratico per contribuire ad
una maggiore conoscenza delle materie connesse ed in secondo luogo per mettere
a disposizione di amici e conoscenti le mie competenze acquisite in 38 anni di
attività professionale.
Provo di
seguito a mettere in evidenza aspetti,
che ritengo non marginali, del rapporto tecnico conclusivo e comunque
preliminare rispetto alla Conferenza di Servizio.
Come è noto il
Comune della Spezia, tramite l’Assessorato all’Ambiente, chiese nel 2009
all’Istituto Superiore di Sanità una consulenza tecnico scientifica che
permettesse all’Ente di contribuire come soggetto attivo alla definizione di
parametri ambientali congrui con la salute dei cittadini e rispettosi delle Direttive Europee in campo ambientale e
di ammodernamento tecnologico.
Tralasciando i
vari capitoli in cui si articola la relazione finale del consulente dell’IISS,
mi soffermo in particolare su :
“La sezione della centrale alimentata a
carbone è un impianto a ciclo termodinamico aperto con caldaia ad un solo
attraversamento a pressione sopracritica, con surriscaldamento e doppio
risurriscaldamento per aumentare il rendimento del processo che resta inferiore
al 40% e quindi significativamente minore di quello conseguibile con le più
recenti tecnologie ….”
In altre parole
la attuale caldaia a carbone andrebbe sostituita per rispondere al criterio
delle MTD (Migliori Tecniche Disponibili) o il Gruppo Relativo dovrebbe essere
dismesso – vedi centrale termoelettrica di Genova- .
Esaminiamo la
affermazione del consulente:
“…i cui gruppi
di generazione sono poco efficienti sia in termini di rendimento che di
capacità di dispersione dei fumi…”
Il rendimento
effettivo del Gruppo a Carbone dato come il rapporto tra l’energia elettrica
prodotta e l’energia termica impiegata è pari a: 3.309.970/8.956.273= 0,369 (36,9%);
Se più
correttamente si considera l’energia effettivamente ceduta alla rete di
trasporto della EE, cioé disponibile per
le utenze, il rendimento diventa 3.025.520/8.956.273 = 0,337 (33,7%) – i dati
utilizzati sono quelli dell’anno 2010 dichiarati da ENEL.-
Il rendimento
effettivo del Gruppo a Gas 1 dato come il rapporto tra l’energia elettrica
prodotta e l’energia termica impiegata è pari a: 381.170/798.480 = 0,477 (47,7%);
Considerando
quella effettivamente ceduta alla rete di trasporto della EE , cioè disponibile
per le utenze, il rendimento diventa 360.754/798.480 = 0,420 (42%)
Il rendimento
effettivo del Gruppo a Gas 2 dato come il rapporto tra l’energia elettrica
prodotta e l’energia termica impiegata è pari a: 324.330/680.775 = 0,477 (47,7%);
Considerando
quella effettivamente ceduta alla rete di trasporto della EE, cioé disponibile
per le utenze, il rendimento diventa 307.295/680.775 = 0,420 (42%)
Complessivamente
nel 2010 la Centrale E.Montale della
Spezia ha utilizzato 10.435.528 Mw per rendere disponibili all’utilizzatore
finale 3.713.985 Mw con una resa pari al 0,355 (35,5%) NOTEVOLMENTE AL DI SOTTO
DI UN RENDIMENTO DEL 40% A CUI PUNTARE
CON LA APPLICAZIONE EFFETTIVA DELLE MIGLIORI TECNICHE DISPONIBILI (MTD).
Alcune domande
sul contenuto della Relazione della Commissione Istruttoria :
Perché nel
capitolo 7 “ Verifica di conformità ai criteri del IPCC” al Par.
7.5”Efficienza” si confermano i valori a “nuovo” degli impianti non tenendo in
alcun conto l’obsolescenza sia della
Caldaia del Gruppo 3 che le Turbogas dei Gruppi 1 e 2 e si dichiara che sono
conformi alle MTD?
E’ plausibile
che la caldaia dell’impianto a carbone di Spezia abbia una resa migliore di
quella che qualsiasi pubblicazione dell’ENEL cita per gli impianti
convenzionali? (vedi “in un impianto termoelettrico convenzionale solo il 38 %
circa dell’energia termica liberata dalla combustione nella caldaia viene
convertita in energia elettrica. Il restante 62 % viene dissipato nelle
successive conversioni dell’energia (da chimica a termica, da termica a
meccanica, da meccanica a elettrica) e come calore residuo dei fumi della
ciminiera e del vapore avviato alla condensazione e recuperato come acqua calda
da rimandare alla caldaia per un nuovo ciclo”. http://www.enel.it/it-IT/impianti/tecnologie/termoelettrica/)
?
Lo studio di
fattibilità sul teleriscaldamento richiesto dalla Commissione che cosa si
propone?
Quali sono i
parametri di partenza, lo scopo e gli eventuali benefici attesi?
Perché si permette
al Gestore di continuare a gestire l’impianto addirittura per altri 3 anni a
partire dalla conclusione dell’iter autorizzativo prima che entrino in vigore i
nuovi limiti all’emissione?Non sarebbe opportuno che la Commissione desse tempi
più brevi e specifici per le numerose non conformità o conformità parziali ai
criteri di MTD?
Perché si
accetta che il Gestore rimandi ancora l’intervento sulla torre T2 del Carbonile,
quando questo investimento era già previsto nel triennio 2005-2008?
La Commissione utilizza
dati forniti dal Gestore datati 2008-2010 ed in qualche caso addirittura quelli
prodotti dal CESI, relativi ai microinquinanti del 2009 perché quelli dal 2010
in poi non sono ancora disponibili?; non sarebbe formalmente e sostanzialmente più
corretto richiedere al Gestore di aggiornare i dati all’ultimo triennio, visto
che nel frattempo viene acquisito, ad esempio, il rinnovo fino al 2014 della
certificazione EMAS scaduta nel mese di luglio 2011?
Perché la
Commissione non fa alcun cenno e non considera la Direttiva UE 75/2010 sulle
Emissioni Industriali in vigore in tutti i Paesi della UE già dal 7 gennaio
2013? Non occorre ricordare a tutti che le Direttive Comunitarie anche quando
non ancora recepite dai Parlamenti nazionali, sono altresi vincolanti in sede
giudiziaria qualora si accenda un contenzioso nei Tribunali competenti
Infine mi
permetto di richiamare la attenzione che questa normativa citata nel rapporto
conclusivo del ISS, consulente dell’Amministrazione Comunale, ed è considerata come
un passepartout per raggiungere obbiettivi importanti per la salute dei
cittadini.
Considerazioni
Finali e Proposta Operativa:
a) ENEL ha
presentato la domanda di Aut.Int.Amb. il 22/12/2006;
b) l’istruttoria
presso il Min.Ambiente ha avuto inizio il 7/04/2008 e si è conclusa il 16/04/2013;
c) Dai documenti
che il Gestore ha prodotto dopo l’avvio dell’Istruttoria si era già riscontrata
una completa/o parziale non conformità alle MTD e in questi 5 lunghi anni il
Gestore ha continuato ad esercire l’impianto senza che il Gruppo Istruttore
facesse, anche in regime provvisorio, alcuna segnalazione pertinente.
d) La
Istruttoria si conclude dando all’ENEL un bonus di altri 3 anni!!
e) Cosa faranno
gli Enti preposti se dopo i suddetti 3 anni il Gestore non adempiesse
totalmente o in parte a quanto prescritto?
f) La Centrale potrà
utilizzare i seguenti combustibili:
Carbone
Gas Naturale
Gasolio
OCD – olio
combustibile denso –
Come mai i
combustibili sopraddetti non sono qualificati? Ad esempio Carbone con contenuto
in Zolfo minore del 1%, OCD a basso tenero di zolfo, gasolio sts, ecc.
Altre AIA già
emesse sia in centrali ENEL che di altri produttori, i combustibili sono
qualificati: il relatore se ne è solo dimenticato?
g) E’ questo il
modo di funzionare della Pubblica Amministrazione? Di tutelare ed essere vicino
ai cittadini? Di rinunciare a spingere le Aziende italiane ad ammodernarsi per
essere competitive? Di adempiere anche a quei minimi tecnici che la Comunità
Europea indica per mantenere un minimo di competitività?
E’ possibile
fare ancora qualcosa?
Penso di
si, se alle tante parole buttate al
vento in questi anni, si pone un punto fermo molto chiaro da parte del Comune
della Spezia nella Conferenza dei Servizi conclusiva, in nome di una vera
tutela della salute di noi cittadini.
Una posizione sinteticamente
così articolata:
i cittadini della Spezia hanno atteso fin troppo e non sono disponibili a sopportare altri tre
anni di meline; pertanto ENEL gestisca l’impianto, considerando la Centrale
come un tutt’unico, utilizzando il mix di combustibile di cui dispone in modo
tale che il rendimento effettivo GLOBALE (energia elettrica ceduta diviso
energia termica impiegata) sia almeno il 40% per il primo anno, con successivi
incrementi del rendimento da convenirsi tra le parti interessate, per la
complessiva durata della Autorizzazione Integrata Ambientale-
Questo è l’unico
modo efficace per fare diminuire il consumo di carbone ed aumentare il consumo
di gas naturale in questa Centrale, mitigando con ciò sia l’emissione di
inquinanti sia l’emissione di gas per l’effetto serra.
Ing. Rinaldo Rapallini
Accolgo con piacere le sollecitazioni ad informarsi su argomenti che riguardano da vicino l’ambiente in cui viviamo e di conseguenza il nostro vivere in buona salute, adesso e nel futuro.
RispondiEliminaLe analisi illustrate da parte di chi sa bene di cosa parla e può permettersi di dare utili suggerimenti, dovrebbe favorire una maggior sensibilità partecipativa, ma soprattutto farsi ascoltare da parte di chi ha delle responsabilità dirette sulle scelte ed anche dai preposti alla vigilanza su queste cose. Di conseguenza si dovrebbero sempre trovare le soluzioni che rispondono all’interesse complessivo, sia per l’ambiente che per la cittadinanza coinvolta.
Concordo molto sulla conclusione di quanto scritto da Sandro Bertagna, egli dice:
“Resta il fatto che per governare occorre avere qualche progetto ambizioso su cui tutta la città possa ritrovarsi partecipe e concorde, e per esso occorre battersi conseguentemente facendo leva sulla partecipazione.”
Il problema è anche come arrivare a quel coinvolgimento, utile e necessario per sperare in risultati positivi. Ci troviamo però a vivere un tempo nel quale il disinteresse fa tendenza…
Salvo poi scoprire che malgrado i buoni propositi sventolati in campagna elettorale anche dal Sindaco attuale sull’entusiasmo e la partecipazione di tutti, le scelte troppo spesso passano sopra alle teste dei cittadini, vedi perché si giudicano non all’altezza e incompetenti ma credo anche perché è più facile non confrontarsi e usare il potere discrezionale.
Per fare un esempio su una scelta che è sicuramente meno importante dal punto di vista dell’ambiente e della salute ma che secondo me è emblematica per come troppo spesso non si riesca a coinvolgere adeguatamente i cittadini, mi riferisco al recente dibattito promosso dal PD provinciale sul rifacimento di piazza Verdi, a scelte già belle fatte, malgrado la presenza di una forte opposizione, non sempre priva di argomenti da prendere in considerazione.
Mario Grossi